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Occhio su tela!

L’occhio è la finestra dell’anima, il fulcro della bellezza del volto, il luogo in cui si concentra l’identità di un individuo, e molti artisti, tra pittori e scultori, hanno cercato di frugare in quell'anima che si cela dietro ogni sguardo regalandoci capolavori unici e inimitabili.
Ma ogni sguardo dipinto nasconde una curiosità, una storia misteriosa che non sempre i pittori ci hanno voluto spiegare, ma talvolta hanno lasciato a noi l'arduo compito di scoprirne il significato. Ecco che oggi vi daremo delle “chicche” sugli occhi su tela più famosi della storia dell'arte.

Indubbiamente non si possono ignorare gli occhi dipinti da Modigliani: vuoti, silenti, irrequieti, caratterizzati dall'assenza dell'iride. Per Modigliani condensata dentro lo sguardo c'era tutta l'interiorità di una persona: dipingere gli occhi integralmente, per lui, significava rapire l'anima di colui che non avrebbe voluto farsi conoscere nel profondo per non mostrare debolezze e insicurezze. Ecco perché il pittore preferiva rispettare l'anima del soggetto non disegnandone l'iride.

Parliamo degli occhi della Gioconda, pieni di fascino e di mistero. Da sempre i critici dell'arte cercano in questo dipinto un codice da decifrare lasciato per noi dall'immenso Leonardo Da Vinci e proprio nello sguardo imperturbabile si concentrano le ricerche. In particolare nelle pupille si pensa sia nascosto l'indizio dell'identità ancora non certa della Monna Lisa. Di recente alcuni studiosi dell'arte hanno ipotizzato la presenza delle lettere G e S nelle iridi, che con probabilità stanno per la nobildonna Giovanna Sforza, a differenza di quanto sostenuto da altre scuole che ritengono sia Lisa Gherardini. 

Picasso, invece, esprimeva i sentimenti delle persone e ne mostrava l'anima proprio attraverso il disegno degli occhi. Si pensi al Guernica, un quadro che rappresenta una scena di guerra, di morte, e di paura. Attraverso gli occhi umani e animaleschi, protagonisti del capolavoro, Picasso riesce a farci arrivare la paura, l'angoscia e la disperazione dei personaggi. Occhi cubisti quelli del Guernica che nonostante siano quasi primitivisti, suscitano le grandi emozioni che il pittore ci vuol far arrivare. 
L’occhio è il pezzo forte anche del surrealista René Magritte. Ed è un occhio in cui l'iride diventa il cielo, oppure ti scruta dal centro di un’omelette, o forma un volto sospeso in aria.

L’occhio diventa quindi un elemento con una forte carica surreale e onirica, un oggetto che crea un accostamento, nel quale la bellezza è dovuta proprio all’accoppiamento di due realtà in apparenza inconciliabili su un piano che in apparenza non è conveniente per esse.
E voi? Conoscete altri segreti o curiosità sugli sguardi nel mondo della storia dell'arte? 


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